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Cosa e dove mangiare a ParigiCosa mangiano i parigini? Anche se la gastronomia francese è famosa in tutto il mondo per la capacità di elaborare fantasiose (a volte strane) combinazioni al ristorante, i francesi alla propria tavola amano molto mangiare con semplicità. Hanno 5 cose a cui non rinuncerebbero mai: la baguette (il panino), i formaggi, i salumi, il vino e le salse. Ingredienti semplici, ma in cui hanno una grande storia: in Francia ci sono 400 tipi di formaggio, 350 di pane, migliaia di etichette di vino bianco, rosso e rosè a cui si aggiunge una grande tradizione nella produzione di salumi. A tutto questo i francesi aggiungono le salse a base di maionese o besciamella, che accompagnano ogni piatto di carne e di pesce.
Abitudini alimentari dei francesiPartiamo dal mattino: i francesi, come gli italiani, si siedono a tavola tre volte al giorno: la loro colazione (petit dèjeuner) si fa tra le 7 e le 9.I parigini al mattino preferiscono caffè o tè, un croissant o pane burro e marmellata. Le dejeuner (il pranzo) si fa tra le 12 e le 14. Il pranzo francese è composto da almeno due portate: un antipasto, hors d'oeuvre e un piatto principale, entrée che di solito è accompagnato da un tagliere di formaggi a cui seguono frutta e dessert. Per le diner ( la cena), non c'è molta differenza rispetto al pranzo. Si cena tra le 19 e le 21, sempre con due piatti a cui seguono frutta e dessert. Dove mangiare a ParigiParigi ha una grande varietà di luoghi dove mangiare. Le due grandi istituzioni della gastronomia sono i bistrot e le brasserie. Il bistrot richiama alla mente atmosfere di artisti e poeti; cucina semplice di grande tradizione popolare, una buona carta dei vini, servizio informale e simpatico, conto accettabile, sono gli elementi che hanno decretato il successo di questo posto tanto amato dai parigini. Altrettanto amate sono le brasserie; nate come luoghi di produzione e consumo della birra, le brasserie sono diventate luogo dove si cucinano i piatti tipici della tradizione parigina. La semplicità è stata sostituita da arredamenti di classe, sperimentati dai designer, fino a far diventare luoghi di grande eleganza. Anche se le brasserie si trovano in tutta Parigi, le più famose si trovano a Montparnasse. Per finire, se proprio non ce la fate più con la cucina francese, ottima ma un po' pesantuccia, e non avete il coraggio di ficcarvi nel primo ristorante italiano che trovate, un modo per riassaporare l'autentico gusto italiano c'è: a due passi dal Père Lachaise, potrete consolarvi dalla visita a Jim Morrison in una accogliente pizzetteria al taglio, Pizza e fichi, aperta da due giovani romani in trasferta a Parigi, Emanuele e Chiara. Ingredienti genuini e tanta simpatia. In rue Alexandre Dumas 17. I piatti della cucina franceseCome dicevamo, le salse non possono mancare dalla tavola di ogni buon francese. Gli antipasti più popolari sono composti quasi sempre di verdure cotte e accompagnate da salse di ogni tipo. Antipasti più elaborati sono i patè e le terrine, a base di carne, selvaggina o pesce servite in crosta di pane o in terrine da forno. Antipasti meno popolari e molto più costosi sono le lumache (escargots), le ostriche (huitres) i molluschi (moules) e l'astice. Dopo l'antipasto, seguono le zuppe; non solo quella famosa fatta con le cipolle ma anche con crostacei, legumi e patate. I piatti di carne più famosi sono l'entrecote, il bue marinato nel vino (boeuf alla bourguignonne) e il simbolo della cucina nazionale: il coq au vin (il galletto al vino). Inutile aggiungere che non c'è pasto francese che non sia accompagnato da un grande vino. Per finire i dolci: creme bruleè, millefeuille, un clafoutis alla frutta o un savarin, ed anche profiterolles al cioccolato, o la variante del crochembouche, bignè assemblati in una autentica montagna, legati con una cascata di caramello e imbottiti con panna, crema pasticciera o chantilly. Il nome deriva dal fatto che il primo approccio con l'esterno è croccante, ma l'interno si scioglie in bocca. Questo è un classico dolce da occasioni particolari, probabilmente lo vedrete nei vostri menù natalizi o per il cenone di capodanno.
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