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Amsterdam: sesso, coffee e tulipaniLa tolleranza come stile di vita Per gli olandesi, disturbare la quiete pubblica o parcheggiare dove non è permesso sono comportamenti gravissimi; fumare spinelli per strada o guardare le ragazze in vetrina in cerca di sesso, invece, sono considerati atteggiamenti normali.
Ecco il motto che potrebbe definire l'atteggiamento degli abitanti di Amsterdam: "Rispetto le tue scelte e i tuoi diritti, purché tu rispetti le mie e i tuoi comportamenti non interferiscano con i miei". E in effetti, in Olanda l'eutanasia è legale, i gay possono sposarsi e adottare bambini e le prostitute pagano le tasse come tutti
I Coffee shop di Amsterdam e il proibizionismo: il crepuscolo del turismo?Prima cosa, chiariamo le idee su cosa è un Coffee Shop. In un Coffee Shop, la sostanza meno eccitante che trovate è il caffè. Oltre alle bevande tipiche di un bar, il Coffee Shop vende droghe leggere (in particolare, Marijuana e Hashish), ma a determinate condizioni:
Un connubio che persiste da quasi 40 anni, quello tra i Coffeeshop Olandesi ed i turisti. Tutto è cominciato negli anni 70', quando vennero alla luce il Paradise e il Mellow Yellow. In quegli anni, caratterizzati dall'apice del movimento "Hippie", in Olanda esistevano moltissimi posti dove poter fumare e condividere momenti di aggregazione, ma, data la poca chiarezza del governo Olandese in materia di droghe leggere, ci si riuniva in posti molto spesso isolati e lontani dal centro. Da qui, a molti imprenditori, baleno' l'idea di creare dei posti in città, dei veri e propri bar/locali, dove ci si potesse aggregare e riunirsi per consumare droghe leggere. La sperimentazione di questi nuovi locali avvenne in sordina dopo il 1972, ma il vero e proprio boom di aperture si verifico' nei primi anni 80', dopo circa 10 anni di sviluppo di questo movimento piu' che economico, culturale.
Il business comincio' ad allargarsi rapidamente, suscitando anche le pressioni di paesi come Francia, America e Germania i quali premevano per la diminuzione dei Coffeshop, che avevano raggiunto quota 480! Il governo olandese decise di riunire vari organi dello stato, come l'ufficio delle tasse, ufficio sanitario e squadra narcotici per estendere controlli a tappeto sui coffeeshop attuando una vera e propria "mini repressione" che in breve tempo fece diminuire il numero dei Coffee in citta' da 480 a circa 280. Cosi' in poco tempo, l'Olanda divenne uno dei paesi "virtuosi" europei grazie agli introiti provenienti dal turismo, che comincio' ad esplodere in maniera definitiva nei primi anni 90 e consacrò Amsterdam come la capitale della tolleranza e della trasgressione. Infine, con la liberalizzazione della prostituzione, e l'istituzione di veri e propri quartieri a luci rosse, le "Red Light", si diede un ulteriore impennata al turismo, arrivando ad oggi, a più di 500mila visite l'anno nella capitale Olandese di Amsterdam. Le leggi sulla droga: il "Wiet Pass"Come abbiamo potuto apprendere anche dagli organi di informazione nazionali e internazionali, l'Olanda tutt'ora vive una vera e propria crisi di governo. Questa frattura insanabile all'interno della coalizione di maggioranza potrebbe portare a breve alle elezioni anticipate e quindi alla caduta del governo. Ma prima di scontrarsi sulla nuova manovra finanziaria, il governo Olandese ha messo in essere un altro disegno di legge : il "wiet pass", in inglese "weed pass" e in italiano "erba pass" , è l'ultima trovata legislativa in materia di Coffeeshop e droghe leggere. In sostanza l'Olanda vuole porre il divieto di acquisto di droghe ai turisti, anche e soprattutto per scrollarsi di dosso l'etichetta di "Paese dello Sballo"e dunque vietare tutto quello che dagli anni 70 ad oggi è stato fonte di ricchezza e benessere per tutto il paese. Per fumare all'interno dei Coffeeshop olandesi bisognerà quindi essere soci degli stessi, nonchè essere residenti in Olanda, mostrando all'ingresso il "wiet pass". La corte Olandese ha deciso di ramificare il "pass" in tutto il paese in modo graduale: dal 1 maggio 2012 infatti il wiet pass è entrato in vigore nelle ultime tre provincie nel sud dell'Olanda(tra cui anche l'Aja), per essere "testata" e per poi estendersi geograficamente sempre più su, con l'approdo ad Amsterdam che è previsto per gli inizi del 2013. Purtroppo per gli appassionati del settore la situazione attuale è questa, anche se tutt'ora sono in atto proteste formali e ufficiali da parte dei proprietari di tutti i Coffeeshop del paese, affiancati dalle associazioni turistiche e di distribuzione della cannabis. Fervono le proteste in tutto il paese, partendo da quelle di Westerpark, dove si è celebrata la "Cannabis Liberation Day" (nata nel 2008 dopo le paventate ipotesi di divieto ai coffeeshop ai turisti), passando per i cortei in strada, fino ad arrivare a quella che è stata un iniziativa solitaria senza precedenti da parte del proprietario di un coffeeshop di Maastricht (Coffeeshop Easy Going), il quale dopo la campagna PRO wiet Pass attuata dal sindaco, ha deciso di restare aperto anche ai turisti rischiando la chiusura. C'è da dire però che ad ogni azione, corrisponde una reazione: sui tavoli di discussione governativi adesso c'è da fare i conti con l'aumento dello spaccio di droga per strada. Ottimismo e innovazione: come avere tutti i Coffee Shop di Amsterdam nelle vostre tascheMa c'è chi si ritiene ancora ottimista, e continua a credere che la chiusura dei Coffeeshop ai turisti sia una chimera e che potrebbe essere evitata. Basta sondare un pò il mercato per capire che chi ama questo paese, e in particolare la città di Amsterdam, continua ad investire lavoro e risorse su di essa. La nostra attenzione infatti è caduta su in un mercato in forte espansione: le guide di Amsterdam per Smartphone. Abbiamo scoperto un progetto nato da poco, ma molto valido: AMSTERDAM FINDER. Tra tutte le guide ai coffeeshop di Amsterdam, Amsterdam Finder è una piacevole novità nel campo delle applicazioni per dispositivi mobili (al momento disponibile su Android), che si è rivelata differente da tutto quello che era già presente in commercio. Difatti, tramite quest'App prodotta da Pa²ndaSoft, non solo è possibile avere recensioni e descrizioni di ogni coffeeshop, ma addirittura è possibile visionare anche quelli che sono i menu degli stessi, frequentemente aggiornati con i relativi prodotti in vendita a loro volta recensiti con foto e indicatori di effetto. Un database senza precedenti, ma soprattutto una mappa GPS OFFLINE (per non farvi sprecare soldi o impazzire alla ricerca di un wi-fi), con la quale ci si puo' orientare e farsi guidare fino ai coffeeshop di interesse. Per acquistarla, o semplicemente per capire di cosa stiamo parlando, basta andare al link diretto su Google Play. Oppure, per avere informazioni potete cercare anche qui su Facebook. Il quartiere a luci rosse Questa zona si trova nell'area vecchia delle città e attira ogni anno migliaia di turisti in cerca di avventure a pagamento. Gli abitanti di Amsterdam sono pratici: hanno legalizzato un mestiere che esiste da sempre e lo hanno reso redditizio. Le prostitute che si vedono in vetrina o nelle case di tolleranza sono soggette a controlli medici regolari, compilano la dichiarazione dei redditi e hanno dei rappresentanti alla Camera di Commercio. Se volete fare un giro in quella zona, tenete comunque gli occhi aperti: non scattate foto alle ragazze in vetrina e se volete rifiutare una proposta dite "nee dank", no grazie.
Amsterdam: capitale gayLa lunga tradizione di tolleranza di Amsterdam si riscontra anche nell'apertura che la città riserva agli omosessuali. Amsterdam è una delle capitali gay d'Europa. In Olanda, gay e lesbiche hanno diritti e libertà inesistenti nella maggior parte del mondo: per esempio, dal 2001 possono sposarsi ed adottare bambini. Qui, sul canale Prinsengracht, si trova l'Homomonument, il monumento di granito rosa che ricorda le vittime omosessuali del regime nazista. Eretto nel 1987, il monumento si compone di due triangoli rosa (questo simbolo indicava gli omosessuali nei campi di concentramento), mentre un terzo triangolo si trova proprio sul ciglio del canale, decorato dai fiori di parenti e amici di vittime dell'AIDS.
Eventi e informazioni utiliAmsterdam accoglie gay e lesbiche con una comunità organizzata e integrata, con oltre 100 locali e night club, hotel, palestre, biblioteche, e tantissime organizzazioni di supporto.
La sezione di Amsterdam dell'Associazione Olandese Gay e Lesbiche (COC) si trova in Rozenstraat, 14, tel. 020 6263087. L'associazione organizza incontri e conferenze, week-end speciali in discoteca (di solito, maschile di venerdì e femminile di sabato) e serate a tema.
In ogni caso, ad Amsterdam non è difficile trovare bar e locali dedicati a gay e lesbiche, perché sono ben reclamizzati.
In giro nei locali si trova il periodico gratuito "Shark", fonte preziosa di informazione culturale, in particolare per gli ambienti alternativi: l'inserto centrale contiene un elenco completo di locali e informazioni utili per gay e lesbiche. Al numero 63 della Zeedijk, nel Quartiere Vecchio, è conservata la facciata del Café 't Mandje, il locale in cui iniziò il Movimento dei Diritti degli Omosessuali. Qui si rifugiavano gay e lesbiche di Amsterdam dal 1927 al 1967. L'interno del locale, ricostruito, si può ammirare nella sala 24 del Museo Storico (Kalverstraat, 92 - tel. 020 5231822). Sulla Damstraat, la strada di fronte alla Stazione Centrale, ci sono diverse librerie rivolte a lettrici e lettori omosessuali. Tra gli appuntamenti del mondo gay, ci sono il variopinto Gay Pride Festival, l'unico al mondo che include la parata galleggiante lungo il Prinsengracht, e il Queen's Day, in cui si prende spunto scherzosamente dal compleanno della Regina, festa nazionale olandese, per festeggiare le Drag Queen. La newsletter di ViaggioineuropaPer essere informato sulla pubblicazione delle nuove pagine iscriviti alla nostra newsletter gratuita dedicata a chi ama viaggiare e conoscere l'Europa. Ogni 15 giorni, direttamente nella tua email, gli itinerari più belli e i consigli migliori per organizzare viaggi, week end e vacanze nei paesi europei. |
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