Creta: un po' di storia
Minosse, il Re del Mediterraneo
La storia di Creta è fatta di buio e luce: da sempre terra di conquista, da sempre invidiata per la posizione a cavallo tra Oriente e Occidente, l'isola ha guadagnato a fatica la propria indipendenza soltanto alla fine del 1800. La storia inizia nel 3000 a. C., quando Creta vive il suo periodo di massimo splendore grazie alla civiltà minoica. La civiltà deve il nome a Minosse, mitico Re figlio di Zeus ed Europa: come con Cesare nell'antica Roma, tutti i re minoici prendevano questo nome. Dal 1700 al 1380, Creta è un centro commerciale, marittimo e artistico, fulcro di importanti relazioni commerciali con Asia, Africa e le isole Cicladi. sull'isola fioriscono molte città-stato, tra cui il celebre palazzo di Cnosso, e quelli di Festo, Malia e Zakros. Palazzi imponenti e lussuosi, decorati e affrescati, ma anche moderni e funzionali, grazie a sistemi idraulici e fognari. Al centro del palazzo, una corte centrale circondata da edifici a diversi piani, sede di uffici pubblici e privati, residenze, abitazioni e negozi, terme e teatri. In cima alle montagne, grandi templi e santuari pagani dedicati alla Madre Terra. Durante la civiltà minoica, pittori e maestri della ceramica raggiungono il massimo livello di raffinatezza dell'arte, ma gli affreschi testimoniano anche le catastrofi, come l'eruzione del vulcano di Santorini nel 1450 a.C. Le rovine più belle di Creta risalgono a questo periodo. I minoici erano commercianti e mercanti nati, ma erano impreparati alla guerra; la mancanza di cultura militare ha contribuito al declino della civiltà. Dopo l'invasione delle popolazioni dalla terraferma, e fino al 1100, molte città sull'isola sono distrutte o abbandonate. In questo periodo le attività artistiche e commerciali ristagnano, e segnano la fine della creatività illuminata del periodo precedente.
La Pax Romana e l'invasione araba
Le cose cambiano in epoca romana e bizantina: nel 73 a. C., i Romani occupano l'isola dopo tre anni di resistenza, stabilendo una pacifica convivenza con i locali.
l'isola prospera nel commercio e l'idillio dura fino alle occupazioni arabe e bizantine.
Nel periodo bizantino, la ricchezza di Creta risplende nei mosaici delle sue basiliche e in metà delle chiese greche. Dal IV° secolo, fino alla metà del VII secolo, Creta è una prospera provincia bizantina. Poi, nell'828, Gli arabi invadono l'isola e distruggono i centri principali. Ma l'invidiabile posizione dell'isola, a cavallo tra oriente e occidente, costituisce una minaccia per l'impero bizantino, che nel 961 invade Creta saccheggiando i centri arabi e rendendo l'isola una colonia di Costantinopoli.
I veneziani e i turchi a Creta
Nel 1204, la caduta di Costantinopoli apre le porte di Creta al dominio veneziano: i veneziani occupano Creta nel 1211, scatenando proteste e rivolte e ottenendo poi una coesistenza pacifica con i cretesi. Entrambe le culture si arricchiscono grazie alle reciproche influenze: tra il 16° ed il 17° secolo, Creta vive il proprio Rinascimento. I monasteri si trasformano in centri artistici e spirituali, in cui confluiscono le icone religiose ed i manoscritti dell'oriente ortodosso e dell'occidente latino. Le città diventano più ricche e più belle. i veneziani fortificano i grandi centri e le coste, ma non riescono ad evitare l'invasione ottomana, nel 1669. l' occupazione dura più di 200 anni: I turchi invadono le città principali, impongono violenze e rapine, tasse e schiavitù, fino alla rivoluzione del 1866, quando i cretesi iniziano la lotta per l'indipendenza. Gli scontri vanno avanti fino al 1898, quando le quattro Grandi Potenze (Francia, Inghilterra, Russia e Italia) impongono l'abbandono dell'isola da parte delle truppe turche: Creta diventa uno stato autonomo, e dal 1913 fa parte della Grecia.