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Pola (Pula)

 

3.000 anni di storia

Un centro storico perfettamente conservato su cui domina l'Anfiteatro romano; lo splendido Parco Nazionale delle Isole Brioni a meno di 10 km; la incantevole Rovigno (Rovinji) a pochi minuti; 40 km di spiagge del Mediterraneo pulite, ben conservate e con un'acqua cristallina.

Sono i motivi che spingono migliaia di persone a scegliere Pola come meta delle proprie vacanze.

 

Situata in fondo alla Penisola di Istria, Pola (Pula in croato) ha cominciato a ricevere turisti quando viaggiare era un'attività riservata a pochi fortunati. A partire dalla metà del 1800, viaggiatori illustri si recavano in questa città dal clima mite e dalle acque limpide. Molti dei grand Hotel e dei "Bagni" (hotel Miramare, hotel Bologna, hotel Milano e hotel Centrale ) che ancora oggi esistono, sono nati negli anni tra la fine dell'800 e il 1960. Da quel momento, con la nascita del turismo di massa, Pola ha visto crescere le strutture moderne, che non hanno intaccato la bellezza e il fascino millenario di questa splendida cittadina. Per informazioni su come arrivare a Pola, leggete la nostra pagina Come arrivare in Istria.

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L'Anfiteatro Romano

Ogni visita Pola inizia e termina con l'Anfiteatro Romano, la cui mole imponente domina sulla cittadina. Costruito negli stessi anni del Colosseo, (I sec.) l'Arena, come viene anche chiamato, è il sesto anfiteatro più grande del mondo ed è lungo 105 metri per un'altezza di 32 metri. Serviva per le lotte dei gladiatori, e nel Medioevo, per i tornei cavallereschi.

Oggi ospita una più pacifica mostra dedicata all'olio d'oliva dell'Istria. D'estate, invece, si trasforma in un palcoscenico d'eccellenza per gli avvenimenti culturali di Pola. L'ingresso costa circa 4 euro. Dall'anfiteatro si raggiungono in pochi minuti la vie circolari che girano intorno al centro storico di Pola. Qui ci sono le tre porte principali da cui si accedeva alla città: potete scegliere di entrare da una delle tre.

 

Porta Gemina, il Castello, il Museo Storico e il Museo Archeologico

Dall'anfiteatro, percorrendo Via Flavia, si entra nel cuore storico di Pola attraverso la Porta Gemina, una delle porte con cui si difendeva la città fino al Medioevo. Attraverso Porta Gemina si arriva al Museo archeologico, al Museo storico e al Castello. Il Castello venne costruito per volere del governo di Venezia, quando Pola era sotto il suo diretto dominio. Era un modo per difendere il ruolo di più importante porto dell'alto adriatico, che pola ha svolto fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Oggi il Castello ospita il Museo storico dell'Istria che, con 40.000 oggetti ripercorre la storia della città di Pola e di tutta l'Istria. DI fronte al Castello, alle spalle del Piccolo Teatro Romano, c'è il Museo archeologico dell'Istria, che divide, insieme a quello di Parenzo, la più vasta raccolta di oggetti delle diverse epoche storiche della regione.

 

Porta Ercole

Alle spalle del Museo Archeologico, tornando sulla Via Circolare, si incontra Porta Ercole. Non è la porta meglio conservata ma ha grande valore storico. In cima alla volta, proprio alla clava di Ercole, c'è un iscrizione che cita i nomi di Lucio Cassio Longino e Lucio Calpurnio Pisone, che erano stati incaricati dal Senato romano di creare una colonia. Da questa spedizione, avvenuta tra il 47 e il 44 A. C, nacque Pola.

 

Porta Aurea o Arco dei Sergi

Subito dopo Porta Ercole c'è la porta più bella di tutta Pola, detta Porta Aurea o Porta Sergia. Fu fatta costruire tra il 29 e il 27 Avanti Cristo da parte della omonima famiglia Sergia, in onore a tre componenti della stessa che occupavano alte cariche amministrative a Pola. L'iscrizione latina della porta ricorda che venne fatta costruire da Silvia Postuma, componente della famiglia, "da sua pecunia", cioè con soldi suoi. L'arco è chiamato anche Porta Aurea perchè era appoggiato ad una delle Porte della città decorata con fregi molto ricchi e dorati. È molto piccola ma bellissima, grazie soprattutto agli elementi decorativi di stile ellenico. Venne studiata da molti artisti famosi, compreso Michelangelo, che ne fece diversi disegni di studio. La porta a cui si appoggiava l'arco non venne lavorata. Per questo, quando l'arco venne demolito agli inizi del XIX, emerse la parte ancora grezza.

 

 

Basilica di Santa Maria Formosa

Continuando verso la Via Sergia, si arriva alla Basilica di Santa Maria Formosa. È una cappella sopravvissuta alla distruzione della grande abbazia benedettina che qui esisteva fino al XVI secolo. Il pavimento e i muri erano decorati da mosaici i cui resti sono conservati al Museo archeologico.

 

Il Mosaico della punizione di Dirce

Accanto alla Basilica sono stati ritrovati, (dopo i bombardamenti della II Guerra Mondiale) i mosaici che decoravano le antiche case romane. Oggi è visibile il Mosaico della Punizione di Dirce, splendida composizione di 12 metri per 6, in cui è rappresentata la vendetta di Anfione e Zeto che vendicano le violenze subite dalla propria madre Antiopa, legando Dirce ad un toro. Il mosaico ricopriva il pavimento della sala centrale di una casa romana, presumibilmente del III secolo.

 

Il foro, il Tempio di Augusto e il Palazzo Municipale

Il Foro Romano era il luogo principale della vita di Pola ai tempi di Romani. Anche nella Pola libera o sotto il dominio veneziano, questo luogo ha continuato a svolgere questo ruolo. Oggi è un punto obbligato di passaggio per i turisti e luogo di incontro per gli abitanti di Pola. La testimonianza più importante del periodo romano è il Tempio di Augusto che nella storia di Pola ha svolto anche funzioni di chiesa e poi granaio. Il tempio fu costruito tra il 2 A.C e il 14 D.C quando Augusto morì. Nel 1944 venne bombardato e quasi completamente distrutto. Ricostruito dal 1945 al 1947, oggi accoglie una piccola mostra di sculture antiche in pietra e bronzo. Biglietto 1,10 euro.

 

Il Palazzo municipale

La testimonianza più importante di Pola medievale è il Palazzo Municipale, sede dell' amministrazione della città. Sotto la dominazione veneziana ospitava il principe e il provveditore; oggi è la sede del sindaco di Pola. I rifacimenti che si sono susseguiti nel corso dei secoli sono visibili sul muro orientale, sul quale si intrecciano vari stili di epoca romanica e gotica.

 

La Chiesa e il Convento di San Francesco e la Cattedrale dell' Assunzione della Beata Vergine Maria

Proseguendo dal Foro verso la via circolare superiore si incontrano la Chiesa e il Convento di San Francesco, costruita nel 1314 in stile tardo-romanico. Una piccola deviazione verso la Riva e incontrate la Cattedrale dell' Assunzione della Beata Vergine Maria. Questo è il luogo in cui i cristiani si radunavano durante le persecuzioni. La parte più interessante è il mosaico che si trova intorno all'altare. Le inscrizioni ricordano i nomi dei fedeli che avevano contribuito alla realizzazione. La facciata non è originale e tutto l'aspetto risente delle modificazioni avvenute nel corso dei secoli.

 
 
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